Parliamo di ipermetropia, un disturbo di cui soffrono in molti, ma difficile da individuare rispetto, ad esempio, alla miopia.
Ipermetropia, di che si tratta?
L’ ipermetropia è un difetto visivo in cui i raggi di luce proveniente da oggetti distanti non arrivano correttamente sulla retina dell’occhio, ma si focalizzano oltre la stessa. In questo modo la visione delle cose, a tutte le distanze, appare sfocata.
Dal punto di vista medico l’ipermetropia si presenta quando il bublo oculare è troppo corto rispetto alla capacità di messa a fuoco dell’occhio. Quasi sempre questo difetto è presente già alla nascita; si tratta di un difetto fisiologico che lo stesso bambino compensa con il processo accomodativo. In realtà anche noi adulti, almeno fino ai 40 anni, riusciamo a correggere l’ipermetropia con l’accomodazione.
L’accomodazione è un meccanismo autonomo messo in atto dal nostro apparato visivo. Con l’accomodazione si ha un aumento della curvatura della superficie anteriore del cristallino tramite il muscolo ciliare. Questo muscolo permette di creare sulla retina immagini a fuoco di oggetti posti a distanza inferiore rispetto al punto remoto. Per un ipermetrope il punto remoto si trova ad una distanza virtuale oltre l’infinito; per questo motivo il meccanismo di accomodazione tende ad essere perennemente in funzione.
La cause
Due sono le cause principali che possono portare all’ipermetropia, la prima è una riduzione della curvatura della cornea, o del cristallino; la seconda è una distanza eccessiva tra cristallino e cornea. Questo disturbo, come già accennato può essere congenito o ereditario.
Tipi di ipermetropia
Nello specifico l’ipermetropia viene suddivisa in 3 tipi.
- Semplice, correlata alla lunghezza dell’ asse dell’ occhio o alla forma della retina.
- Patologica, il risultato della forma irregolare degli occhi che possono essere causate da malattia o in seguito a lesioni.
- Funzionale, il risultato conseguente alla paralisi di parte dell’ occhio.
Sintomi
Grazie all’accomodazione moltissime persone che soffrono di questo disturbo non se ne rendono conto, perché appunto tendono a correggerlo automaticamente. Ma questo sforzo costante e continuo per mettere a fuoco provoca alla lunga delle forti emicranie. Quando l’ipermetropia è al di sotto delle +2 diottrie è davvero difficile individuarla; superata quella soglia, e fino alle +5 diottrie, il difetto si nota con più facilità perché il meccanismo di accomodazione non riesce a compensare. In questi casi, soprattutto di notte e in condizioni di scarsa illuminazione, potresti avvertire un forte senso di pesantezza agli occhi. Questa sensazione è la conseguenza dello sforzo che fai per mettere a fuoco gli oggetti, lontani o vicini che essi siano.
Oltre le +5 diottrie la visione è confusa a qualsiasi distanza e gli occhi tendono ad arrossarsi e lacrimare a causa dello sforzo.
Come curare l’ipermetropia
Grazie ad una semplice visita oculistica potrai scoprire se i tuoi mal di testa sono dovuti all’ipermetropia o no. È vero, tendiamo a contrastare questo disturbo automaticamente, ma alla lunga lo sforzo può far sviluppare uno strabismo, per questo è consigliabile correggere quanto prima il difetto. Per la correzione di questo difetto vengono prescritte lenti positive, è indifferente che siano occhiali o lenti a contatto.
L’ipermetropia può essere curata anche con un intervento di chirurgia refrattiva con il laser. In altri casi si può procedere con la cheratocoagulazione radiale, una tecnica che prevede la deformazione della periferia corneale al fine di incurvare maggiormente la zona ottica. Questa curvature permette di correggere il difetto di ipermetropia.
L’operazione è consigliabile solo per i casi più gravi, quando il difetto supera le +5 diottrie. Ma sarà il Dottor Vitiello a consigliarti la soluzione migliore per risolvere il problema di ipermetropia.